Chiarano e la Chiesa
Papa Leone X° con Bolla 3 Gennaio 1513, assegnò la Pieve di Chiarano col suo territorio comprendente le attuali parrocchie di Ceggia, Cessalto, Campagna e Grassaga (compresa quella di Fossà eretta in parrocchiale nel 1938) alla Mensa Abbaziale o Monastero, o Canonica dei Regolari della Congregazione di S. Salvatore di Venezia nell'ordine di S. Agostino. L'anno seguente questi la cedettero all'altro Monastero dei Canonici Regolari, del loro stesso Ordine, di S. Antonio di Castello. Da allora questi inviarono periodicamente a Chiarano e nelle altre sue Cappelle o Chiese filiali, i loro sacerdoti per la cura delle anime.
Questa amministrazione durò per 260 anni fino al 1773, allorché l'Ordine veneziano fu soppresso dalla Repubblica Veneta. Dopo tale soppressione Chiarano e le filiali ritornarono sotto il Vescovado di Ceneda e i beni ed i diritti dei Canonici Regolari, prima divennero proprietà demaniale e poi la Repubblica ne vendette il giuspatronato alla Famiglia Zeno.