Chiarano e la Repubblica di Venezia
Chiarano dipendeva, prima dell'avvento della Serenissima, da Treviso, essendo compreso nel territorio di Oderzo.
Con il 1338 il territorio comunale entrò a far parte dei dominii della Repubblica di Venezia. Amministrativamente Chiarano fu assegnato alla podesteria di Motta di Livenza, mentre Fossalta Maggiore a quella di Oderzo, continuando ad essere autonomi l'uno rispetto all'altro.
La pieve chiaranese e la cappelania fossaltina, dipendenti fino dall'origine dalla diocesi di Ceneda ( oggi Vittorio Veneto ) nel 1513, con una Bolla emanata da Papa Leone X, furono affidate ai Canonici Regolari della Congregazione di S. Salvatore di Venezia, dell'ordine di S. Agostino. I canonici esercitarono la cura pastorale per 160 anni, cioè fino al 1773, anno in cui l'ordine fu soppresso ed il ministero ritornò ai vescovi di Ceneda.
Nel 1797, con la caduta della Repubblica Veneta, si chiude definitivamente un ciclo storico e un modo di vivere che non ritornerà mai più... Anche allora si parlò di progresso e di progressismo. E, indubbiamente, molte cose avevano bisogno di aria nuova...
Ma la nostalgia della pace degli spiriti, della pace fra gli uomini e del quieto vivere cui Venezia aveva abituato i suoi sudditi, costituivano per quasi tutti un accorato rimpianto del passato ed una tremebonda ansiosa attesa degli avvenimenti che si maturavano fra occupazioni ricorrenti di eserciti nemici, fra carestie, fame e spogliazioni continue.